BONUS SALUTE MENTALE: QUANDO LA SOLUZIONE È PEGGIO DEL PROBLEMA

Non è con l’introduzione di un bonus che si affronta la “pandemia psichica” causata dal Covid, ma con misure strutturali che rafforzino la rete dei Servizi Pubblici

Grande risalto ha avuto nei giorni scorsi la proposta di un emendamento alla Legge di Bilancio che introduce un Fondo di 50 Mln di Euro per il c.d. Bonus Salute Mentale[1]. La misura intende consentire nell’intenzione dei proponenti la possibilità di rivolgersi a un libero professionista psicoterapeuta ricevendo un contributo di € 150 se “over 18 a cui ancora non è stato diagnosticato un disturbo mentale” ed uno più consistente (da 400 a 1600 €) per proseguire una psicoterapia già avviata.

Non v’è dubbio che il Covid abbia determinato uno stato di malessere psichico diffuso: sintomi ansiosi, depressivi, comportamentali – specie nella fascia d’età giovanile / adolescenziale – sono più che raddoppiati. D’altro canto, la capacità di accogliere e fornire risposte appropriate da parte del sistema di cura per la salute mentale mostra da anni vistosi segni di difficoltà.

Il Coordinamento Nazionale per la Salute Mentale ha richiamato più volte l’attenzione di Governo e Parlamento sulla necessità di rafforzare la rete dei Servizi Pubblici, utilizzando bene le risorse straordinarie per la ripresa (v. comunicati prec.).

La stessa Conferenza Nazionale Salute Mentale, tenutasi presso il Ministero della Salute il 26 e 27 giugno di quest’anno, ha evidenziato l’urgenza di adottare piani d’azione per i disturbi emotivi comuni e a tal fine potenziare la dotazione di personale in grado di erogare trattamenti psicoterapici di provata efficacia (v. relazione di sintesi).

Nella seduta del 27 ottobre u.s. la Camera dei Deputati si è espressa all’unanimità, con parere favorevole del Governo, sulla necessità di “potenziare la rete dei servizi sanitari dedicati alla salute mentale, territoriali, della medicina generale e specialistica, con un’attenzione ai servizi da attivare per la salute mentale dell’infanzia e dell’adolescenza”, di “adottare iniziative per sopperire alla carenza di specialisti con nuove dotazioni di personale per tutte le tipologie e le strutture, mediante l’impiego di personale sanitario specializzato, con particolare riguardo ad una adeguata dotazione di psichiatri, psicologi e psicoterapeuti”, di “incrementare le risorse del servizio sanitario nazionale destinate ai servizi di psichiatria e al settore di salute mentale, da troppi anni sottofinanziati e con carenza di personale medico e sanitario, in grado di garantire un equo e adeguato accesso alle strutture e rispondere ad una domanda crescente di intervento e di supporto socio-sanitario”, di “destinare, nel prossimo disegno di legge di bilancio, le necessarie risorse finanziarie con cui portare l’Italia dal ventesimo posto in Europa per i servizi di salute mentale, con una spesa sanitaria del 3,5 per cento, ad una spesa che riduca drasticamente la forbice esistente, in rapporto agli altri Paesi del G7, che oscilla tra l’8 e il 15 per cento”[2].

Di fronte a tante autorevoli assunzioni di responsabilità tecnica e politica, il Coordinamento Nazionale per la Salute Mentale non può che esprimere profonda delusione per la proposta di Bonus, che – eludendo l’urgenza di adottare misure per rafforzare il sistema dei servizi pubblici – introdurrebbe discutibili modalità di accesso a prestazioni sanitarie essenziali senza alcuna valutazione da parte del SSN, dei medici di medicina generale, dei professionisti operanti nei servizi di psicologia e di salute mentale territoriali. Soprattutto, senza le garanzie di equità, qualità, appropriatezza e verifica di efficacia degli interventi, cui devono conformarsi fino a prova contraria le attività del SSN.

Il Coordinamento Nazionale per la Salute Mentale invita Governo e forze politiche ad evitare misure parcellari e confusive ed a introdurre in Legge di Bilancio misure strutturali, che consentano ai Servizi Pubblici per la Salute Mentale di affrontare con risorse e personale adeguati l’emergenza in atto.

 

[1] https://www.ilfoglio.it/politica/2021/12/02/news/la-convergenza-trasversale-al-senato-sul-bonus-psicologo-3431420/

[2] https://www.camera.it/leg18/410?idSeduta=0582&tipo=documenti_seduta&pag=allegato_a#si.1-00537.mod.v1

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