A giorni, la Corte costituzionale sarà chiamata ad esprimersi sulla legittimità della legge con la quale, nel 2014, si pose fine alla tragica storia di un’istituzione tra le più dannose nel panorama novecentesco. Gli ospedali psichiatrici giudiziari erano nati al principio del secolo scorso ed erano stati pensati per controllare e curare il folle – reo, ovvero l’autore di reato infermo di mente. Seguiva la non imputabilità e l’etichetta di pericoloso socialmente. Implacabili luoghi di confino per persone bisognose di cura, gli ospedali psichiatrici giudiziari resistettero a lungo, impedendo il recupero del reo folle. Finalmente il legislatore, grazie ad una decisiva inchiesta condotta da unaLeggi altro →

Gentile Direttore de La Stampa, ho letto con interesse l’articolo di Vladimiro Zagrebelsky “Detenuti psichiatrici e salute da tutelare” pubblicato il 6 dicembre 2021. All’analisi dell’autorevolissimo autore con il quale concordo su diversi punti mi permetto di aggiungere alcuni dati. Il primo è quello epidemiologico: nella popolazione generale la prevalenza annuale dei disturbi mentali è intorno al 20%, percentuale che sale ulteriormente se si considerano i casi “sottosoglia”. Quindi se la popolazione detenuta fosse sovrapponibile a quella libera, un detenuto su cinque soffre di un disturbo mentale. A questo dato va aggiunto che nella popolazione detenuta sono maggiormente rappresentate le persone con disturbi da usoLeggi altro →

Si è insediato ufficialmente l’Organismo di coordinamento sul processo di superamento degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari il 6 dicembre 2021. Con il Decreto firmato il 22 settembre dal Ministro della Salute Speranza, a sei anni dalla Riforma che ha sancito la chiusura e il superamento degli OPG – una grande conquista civile e sociale coerente con la legge 180 – si “riaccendono i fari” delle istituzioni sulle condizioni dei malati di mente autori di reato, perché sia assicurato loro il diritto alla salute e alle cure. Da tempo chiedevamo al Governo e alle Regioni un monitoraggio e un coordinamento nazionale per questo complesso e delicato processo di superamentoLeggi altro →

Una vasta coalizione di Associazioni sociali, con CGIL, CISL, UIL, ha convocato un’assemblea pubblica il 2 dicembre alle ore 16  per discutere  della Riforma dell’assistenza territoriale prevista dal PNRR, il Piano di Ripresa e Resilienza.   Nell’appello con cui viene convocata l’assemblea si legge che “… solo la partecipazione responsabile diretta dei cittadini e delle associazioni di rappresentanza può sostenere le scelte impegnative che il nostro Paese deve affrontare per superare questa drammatica emergenza e per costruire un nuovo futuro. Per definire un nuovo sistema di welfare sociale e sanitario integrato, capace di rispondere in modo universale e appropriato ai bisogni di cura e di promuovereLeggi altro →

Il prossimo 6 dicembre verrà finalmente insediato “l’Organismo di coordinamento relativo al processo di superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari”. L’Organismo è stato istituito con il Decreto (firmato il 22 settembre) dal Ministro della Salute Speranza, che ha così rispettato l’impegno che aveva assunto nel corso della Conferenza nazionale 2021 “Per una Salute mentale di comunità”. Siamo a sette anni dall’approvazione della legge 81, la Riforma che ha sancito la chiusura e il superamento degli OPG – una grande conquista civile e sociale coerente con la legge 180.  Da tempo associazioni e sindacati, coalizzati nel “Coordinamento nazionale per la salute mentale”, sollecitavano Governo e Regioni aLeggi altro →

La Legge di Bilancio è entrata nel vivo della discussione e della votazione parlamentare. Credo sia doveroso chiedere al Governo ed al Parlamento di non dimenticare la lezione della pandemia. La quale ha messo in risalto che le figure sociali più colpite sono stati i bambini e le persone anziane e disabili, e che le politiche di loro presa in carico sono nel nostro molto carenti e disomogenee sul territorio nazionale. La sofferenza della pandemia ha anche messo in risalto che non bastano i trasferimenti monetari, ci vogliono quei servizi sociali come centri diurni, assistenza domiciliare, servizi di sollievo, strutture residenziali costruite con la culturaLeggi altro →

Con questa lettera di Luigi Benevelli, cominciamo a pensare che i caffè della piazza del Forum ricominceranno a essere frequentati da noi. Come sempre le analisi di Luigi sono illuminanti. Caro Peppe*, partecipo del tuo dolore e della tua angoscia per la condizione dei Servizi di salute mentale di Trieste, una condizione che nasce dalle scelte politiche della Regione Friuli Venezia Giulia. Purtroppo, in modi più o meno espliciti e clamorosi, lo stesso sta accadendo da tempo, talvolta da sempre, in altre Regioni dell’Italia, senza suscitare l’ interesse pubblico. Secondo me, i problemi, le difficoltà che abbiamo  nascono dal fatto che tutte le scelte diLeggi altro →

Torino. Dopo la testimonianza della coordinatrice nazionale di Antigone nel carcere Lorusso e Cotugno. Trattamenti inumani e degradanti, la procura apre un’inchiesta. Era il 1998 quando Antigone per la prima volta ricevette l’autorizzazione dal capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria a visitare tutti gli istituti di pena italiani. Allora ai vertici dell’Amministrazione c’era quel magistrato gentiluomo che era Sandro Margara. A lui sembrava naturale che un’organizzazione della società civile potesse avere una funzione di monitoraggio delle condizioni di detenzione. Da allora abbiamo visitato più volte tutte le carceri d’Italia. Lo abbiamo fatto sempre con uno spirito costruttivo e con discrezione. Per alcuni anni siamo riusciti aLeggi altro →

Un uomo che cammina in piena luce, in Italia, è scoperto, nudo, indifeso. \[…\] Cammina come una vittima, e come un colpevole. \[…\] È lì, scoperto, inerme, esposto ai colpi, alle indagini, alle accuse. Non si può né schermire, né difendere. È una condizione terribile: noi Italiani, non ci possiamo difendere, mai, da nulla, né dall’assassino né dal giudice» (Curzio Malaparte, Misura della Francia, Il Tempo, 4 dicembre 1952). Né tantomeno, in un paese come l’Italia, ci si può difendere dallo psichiatra, specie se, com’è il (fresco) caso di chi scrive, si è soggetti a un A.S.O. (Accertamento Sanitario Obbligatorio), parente stretto del famigerato, e ben piùLeggi altro →

Sessanta anni fa, il 16 novembre 1961, Franco Basaglia entra da Direttore nell’Ospedale Psichiatrico di Gorizia. Non ne ha mai visto uno. E’ uno psichiatra universitario ma l’università lo ha cortesemente messo alla porta. Franco Basaglia, 37 anni, è un po’ “disallineato” per i canoni della disciplina: legge troppi libri di filosofia, fenomenologi soprattutto, e il suo capo accademico, professor Giovanni Belloni, Clinica delle malattie nervose e mentali dell’Università di Padova, lo chiama “Il filosofo”. Che non è proprio un complimento. Quindi gli tocca il manicomio. Quello di Gorizia, ma è un caso. Il direttore di prima si chiamava Antonio Canor, veniva da Pola, eraLeggi altro →